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ciao Doc!

Non mi sembra ancora vero.
E’ incredibile come l’empatia, le passioni comuni, la solidarietà, la sofferenza e la gioia possano unire con un’intensità enorme e reale anche persone che dal vero non si sono mai incontrate.
E’ successo così con Eleonora prima e con Michael poi.
Senza saperlo, è stata Eleonora a farmi conoscere l’MTC. Rimasi incantata dalla foto di quella treccia dello Shabbat che propose cinque anni fa e non resistetti al desiderio di presentare anche sulla mia tavola quel lievitato profumato e morbido, per la gioia di tutti.

Eleonora, dall’animo gentile e incredibilmente forte (anche se a volte lo dimentica), che ha incrociato la sua vita con quella di Michael, in un momento inaspettato, ritrovandosi di nuovo figlia. E che con la sua generosità, non lo ha tenuto tutto per sé, ma lo ha presentato un po’ alla volta alla grande famiglia dell’MTC. E’ stato facile accogliere Michael: un ex chirurgo oncologo, ex vegetariano, ex osservante: un bandito errante, eretico anarchico, come scrive sul suo blog. E davvero era impossibile non amare la sua profonda cultura, lo spirito ribelle, l’ironia e la bellezza.
Ed impossibile era non accogliere, in questa grande famiglia allargata anche la splendida Micol, cuoca raffinata, che è diventata la sua signora dopo tanti tanti anni..

Ma in dieci giorni può succedere di tutto. In dieci giorni che sono sembrati un’infinità, la famiglia dell’MTC ha vissuto con il fiato sospeso, in un altalenarsi di emozioni, preoccupazioni, preghiere più o meno codificate e bischerate per risollevare l’animo di Eleonora ed arrivare al cuore di Michael.
E’ stata fortissima l’emozione di risentirlo di nuovo con un messaggio, che rimarrà sempre con noi e che, come nel suo stile, ha strappato un sorriso a tutti (Grazie di ogni pensiero e di ogni preghiera, con tutto il cuore. O quel che ne resta. E se dovete proprio ubriacarvi, fatelo alla mia salute). E poco dopo (troppo poco) fortissima è stata l’incredulità davanti alla notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto ricevere..

E’ stato un dolore indicibile per tutti noi.
In questi momenti manca il contatto fisico, ma sono convinta che la presenza costante e sincera e l’abbraccio virtuale con cui abbiamo strinto forte forte Eleonora e Micol, abbia superato le migliaia di chilometri che ci separano, con la speranza di averle sorrette e averle alleviato un po’ il dolore infinito per una perdita così cara.
Sono state fortunate due donne fortunate ad aver camminato con Michael.
Michael era unico.
Perfino nel raccontare ai nipotini che le persone non se ne vanno. Basta guardare in alto a sinistra. E lì le trovi.

Tutte le volte che penso al pane del sabato, il giorno di festa ebraico, penso a questa treccia e la mia mente vola verso Eleonora, in qualunque posto del mondo si trovi.
Da oggi, i miei pensieri prenderanno anche la strada che porta verso Micol e poi proseguiranno nella direzione di  un puntino luminosissimo, lassù, in alto a sinistra.
Con tutto il mio affetto.

Pan dolce del sabato

Per ricordare Michael Meyers, questo è il pane dolce del sabato, di Eleonora:
(ho ridotto la quantità di lievito e aumentato i tempi di lievitazione)

500 g di farina 0 setacciata
2 uova codice 0 (di circa 60g con il guscio)
100 g di zucchero
6 g di lievito di birra
125 ml di acqua
125 ml di olio extra vergine d’oliva (per me di semi di arachide)
10 g di sale
100 g di uvetta
100 g di cioccolato al latte
50 g di nocciole
un tuorlo d’uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo

Si scioglie il lievito nell’acqua e si mescola con 125 g di farina. Si lascia lievitare fino al raddoppio (circa 2 ore).
Si versa il lievitino nella restante farina, si aggiunge sale e zucchero e si unisce l’olio un po’ alla volta, in modo da mantenere l’incordatura. Per ultimo si uniscono le uova, in tre volte.
Si lavora fino a che l’impasto si stacca bene dalla ciotola ed è incordato. Ci vorrà un po’ di tempo (con l’impastatrice almeno 20 minuti).
Si lascia lievitare fino al raddoppio: dalle 6 alle 8 ore, a seconda della temperatura ambiente.
Nel frattempo mettete le uvette a rinvenire in un po’ di acqua calda. Tagliate il cioccolato e le nocciole a pezzetti.
Al raddoppio, si sgonfia l’impasto, si divide prima in due pezzi e poi ognuno in tre, di peso uguale, per formare i capi delle due trecce.

Pan dolce del sabato Pan dolce del sabato Pan dolce del sabato

Su un piano infarinato, con il matterello si stende ogni pezzo fino a formare una striscia lunga circa 35 centimetri e larga 15. Si cosparge di uvetta (strizzata) e si arrotola nel verso della lunghezza, pizzicando i bordi in modo da formare un bel salsicciotto.

I tre salsicciotti si intrecciano cercando di lasciare la chiusura verso il basso.
Si ripete l’operazione per la seconda treccia.

Pan dolce del sabato

Si unge una teglia di olio e vi si posano delicatamente le due trecce.
Si coprono con pellicola e si lasciano lievitare ancora un paio di ore.
Quando sono quasi pronte, si accende il forno a 200°, si sbatte il tuorlo d’uovo con un cucchiaio di acqua e si spennella sulla superficie delle trecce, si cospargono i semi di sesamo su una treccia e si sistemano le gocce di cioccolato sull’altra, poi si inforna la teglia in forno a temperatura, per circa 15-20 minuti.

Pan dolce del sabato Pan dolce del sabato
Ciao Doc!
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