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Il lato B del carciofo

E’ arrivata la primavera.
Son tornati i carciofi!
Finalmente posso pubblicare questa non-ricetta.
L’ho preparata la prima volta un anno e mezzo fa. Avrei voluto presentarvela di lì a poco, poi è tristemente finita nella parte buia della mia mente, finché all’improvviso l’illuminazione, quando ho visto di nuovo i carciofi sui banchi della verdura!
Ora, che è tornata di stagione, è arrivato pure il suo tempo, e così eccola qua.
Adoro tanto i carciofi quanto odio gli sprechi.
Le due cose insieme non vanno un granchè d’accordo, lo so.
Di un carciofo, se vuoi evitare di sputacchiare in qua e in là eventuali parti dure, devi scartare quasi tutto e trasformarlo da petaloso come madre Natura l’ha fatto a un misero grumino.
E le foglie esterne, in assenza di centrifuga/estrattore, finiscono con mio sommo dispiacere nel cestino dell’umido (e qui faccio appello a chi volesse dirmi come utilizzarle degnamente).
Ma per fortuna, il carciofo ha un lato B invidiabile: il gambo (singolare maschile).
E quello non lo butto mai.
Una volta tolta l’estremità scura che è stata recisa, trasformo il gambo in una cremina appetitosa. Ora va di moda chiamarla dip.
Ma sempre una cremina è, da usare sui crostini, per inzupparci i grissini o, in casi estremi, direttamente il cucchiaino!

Dip lato B di carciofo

5 gambi di carciofo
1 patata (preferibilmente gialla)
metà cipolla dorata
un quarto di limone
olio extravergine di oliva
sale
semi di sesamo per decorare

Con un pelapatate, pulisco la buccia dei gambi di carciofo in modo da eliminare il più
possibile i filamenti, poi li taglio a rondelle e li verso in una ciotolina con un po’ di acqua
resa leggermente acida dal succo del limone.

In un pentolino faccio soffriggere la cipolla in poco olio, a fuoco basso. Quando si è
ammorbidita, aggiungo la patata tagliata a tocchetti di mezzo centimetro, i gambi a
fettine, sale e un po’ dell’acqua acidula. Continuo ad aggiungere acqua via via che gli
ingredienti cuociono, in modo da mantenerli sempre morbidi, e mescolo spesso. Dopo
circa un quarto d’ora (o quando la crema è cotta) la riduco in purea con un frullatore a
immersione.

Servo il dip di gambi di carciofi caldo o a temperatura ambiente, decorandolo con un
filo di olio a crudo e una manciata di semi di sesamo.

Dip di carciofi
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