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Riso al latte con gorgonzola, briciole di prosciutto e gocce di liquirizia

Oops ooops ooopsssss

Ma come, mi sono accorta solo ora che la sfida MTC non scade con il finire del mese, ma il 28?!?
Proprio il 28?!?
Incredibile ma vero, causa MTC pubblico di domenica.
Penso che una cosa così, da queste parti non era mai successa.
E meno male, però. Perchè se non fosse per loro, qui ci si affaccerebbe un po’ troppo di rado, ultimamente..
E quindi, per l’MTC di questo mese, tra le ultime ricette che arrivano, ecco anche la mia.

L’argomento del mese era il riso.
Semplicemente riso.
Da potersi sbizzarrire, ho pensato all’inizio.
Ed infatti è stato un mese pieno di idee, di ripensamenti, di prove e di scoperte.
Avete mai fatto caso a quanti tipi di riso ci sono a giro?
Io non ci ho mai capito nulla… A parte qualche punto fermo, della serie:
prendo il tenace Carnaroli per fare il risotto, il lungo e aromatico Basmati per accompagnare un piatto unico e l’Arborio, dal chicco piccolo e tondo, per fare il sushi, il resto era buio.
Adesso, complici anche i vari post che si sono alternati in questo mese di sfida, direttamente sull’MTC blog, e le spiegazioni  di Annalena, posso dire che il buio si è un po’ schiarito, ma ci vorrebbero ancora per me tanti altri momenti da dedicare allo studio appassionato e alla ricerca incuriosita, per essere ancora più consapevole delle scelte da fare per i prossimi piatti di riso in casa profumodimamma.

Riso nel latte

Annalena, ci ha illustrato tre metodi di cottura (tra i tanti che si possono usare) e noi dovevamo sceglierne uno, o più, per giocare a sperimentare.
Nel dolce o nel salato.
Io ho provato nel salato una tecnica che in genere si usa nelle preparazioni dolci: il riso nel latte.
Un po’ perchè il riso nel latte era uno dei modi che usava mio nonno in campagna, per smaltire i litri di latte che le mucche (che fossero sue o del vicino di casa) donavano. E rifarlo ora, anche se con qualche digressione non proprio tradizionale, mi fa sentire di essere su una strada conosciuta, che sa di casa, ma anche che va avanti.

Non sono sicura che questo riso sarebbe piaciuto a mio nonno, da buon contadino tradizionale.
Ma qui si sperimenta, mettendoci il cuore e anche un po’ di cervello e nella ricerca ho cercato di trovare l’equilibrio: il gusto deciso del gorgonzola smorzato dalla dolcezza delle gocce di liquirizia e la cremosità del riso con la croccantezza delle briciole di prosciutto.

Riso latte gorgonzola liquirizia

Alla fine, è venuto fuori un:

Riso al latte con gorgonzola e briciole di prosciutto su gocce di liquirizia
(per 4 persone)

280 g di riso Carnaroli (per me Acquerello)
550 ml di latte
100 g di gorgonzola
4 fette di prosciutto cotto
sale

In una pentola capiente metti dell’acqua a bollire, in un’altra metti a bollire il latte.
Come insegna Annalena, la prima operazione da fare per cuocere il riso nel latte, anziché sciacquarlo, è sbianchirlo: praticamente si fa cuocere un minuto in acqua bollente, poi si risciacqua sotto acqua fredda e si mette di nuovo in pentola, versandoci sopra il latte bollente.
A questo punto prosegui con la cottura normale, aggiungi un pizzico di sale e  mescola spesso: sia per evitare che il riso si attacchi al fondo, sia per evitare che il latte schiumi ed fuoriesca fino formare un laghetto sui fornelli!

Dopo una ventina di minuti, il riso dovrebbe essere cotto e ancora immerso in un po’ di liquido. I chicchi si gonfiano, ma rimangono staccati l’uno dall’altro. A quel punto, spengi la fiamma e lascia riposare 5 minuti, aggiungendo il gorgonzola tagliato a cubetti, a mo’ di mantecatura.

Mentre il riso cuoce, taglia le fette di prosciutto in listarelle e poi in quadretti e lasciali rosolare in una padella a fuoco vivace fino a  che diventano croccanti.

Per le gocce di liquirizia:
40 ml di liquore alla liquirizia (homemade e invecchiato)
3 g di burro
3 g di farina

In un pentolino fai sobbollire il liquore per qualche minuto, in modo che perda un po’ di alcool.  Quando si è ridotto di un po’, mettilo in una tazzina e nello stesso pentolino sciogli il burro, poi aggiungi la farina e fai assorbire. Versa subito dopo il liquore e mescola velocemente fino a che si addensa. Lascia riposare.

Per servire, usa un coppapasta per formare una sorta di tortino di riso, cospargi con le briciole di prosciutto e servi versando con un cucchiaino qualche goccia di liquirizia nel piatto.

MTC41

PS. Il liquore alla liquirizia l’avevo preparato molto molto tempo fa: è semplicemente vodka in cui ho lasciato macerare dei bastoncini di liquirizia (proprio i legnetti) per un tempo immemore. Ovviamente, se volete provare a farlo in casa e poi usarlo nella ricetta, non dovete aspettare tutti gli anni che ho aspettato io…basterà prepararlo qualche settimana prima (e se non avete i legnetti, potete provare con la polvere) per avere un liquore leggermente aromatizzato.

Con questa ricetta partecipo alla sfida MTC n.41: il riso!

gli sfidanti
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8 Comments

  • Reply acquaviva

    la scelta di una varietà di riso che mantenga i chicchi tenaci e relativamente sgranati è insolita in un riso al latte, ma assolutamente coerente con l'impostazione del tuo piatto. La nota precisissima della liquirizia, pericolosa in cucina perchè molto dominante, qui mi sembra ben pensata e ottimamente calibrata. Piatto molto coraggioso

    28 Settembre 2014 at 7:15
    • Reply gaia

      Grazie Annalena,
      un riso al latte che è piaciuto a tutti, anche per merito tuo, che ci hai fatto sperimentare e provare a capire qualcosa in più sui tanti risi che esistono.
      un'incosciente coraggiosa 😉

      1 Ottobre 2014 at 20:38
  • Reply Claudette

    Cinque miuti di pausa in una domenica pomeriggio dedicata a stirare (ahimè, ma la montagna di panni era ormai troppo alta…) e cosa trovo? Un'idea diversa dal solito riso e latte in versione dolce! Bella idea alternativa anche alla minestra di riso e latte che odiavo da bambina. Però il gorgonzola no….devo trovare un altro formaggio!
    Claudette

    28 Settembre 2014 at 14:38
    • Reply gaia

      Claudette, se lasci il gorgonzola, prova con un altro formaggio forte, oppure togli la liquirizia!
      buona – notte, a questo punto.

      Ps. se potessi mandarteli per mail, ti manderei un po' di panni da stirare anche da qua…
      😉

      1 Ottobre 2014 at 20:40
  • Reply Federica alias zuccheramente

    originale, deve essere delizioso!

    29 Settembre 2014 at 20:56
    • Reply gaia

      Grazie Federica!
      🙂

      1 Ottobre 2014 at 20:40
  • Reply la povna

    Per me il riso al latte è sempre stato dolce: in ogni sua forma, da impasto per budini (con e senza pasta frolla intorno), a minestra fluida che è stata per anni la mia cena settimanale nell'adolescenza (e qualche volta pure ora), quando avevo voglia dei miei amati dolci di riso e non avevo il tempo (ho sempre cucinato io, anche da piccolissima – mia madre mi ha educato all'auto-regolazione) di fare un dolce vero.Ultimamente però, anche a causa di ricerche sgluto, sto riflettendo su budini e/o sformati di riso al latte salato. Dunque, grazie! Mediterò.

    1 Ottobre 2014 at 18:57
    • Reply gaia

      Per me, invece, a parte quello delle frittelle, il riso Nel latte (come lo chiamava il nonno) è sempre stato salato, e condito anche con un po' di parmigiano (nella versione originale)!
      grazie e buona serata!

      1 Ottobre 2014 at 20:41

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