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Una pausa di scoperta – come è andata a finire!

Marzo, quest’anno è stato un mese che dire particolare sarebbe riduttivo.
Mi è sembrato più corto di febbraio e allo stesso tempo, infinito.
Settimane trascorse in un attimo si sono alternate a giorni emotivamente infiniti, di quelli che poi ti porti dietro fino in fondo, alcuni che non avresti voluto vivere, altri che vorresti non finissero mai, di quelli che dici  ma è successo proprio ieri?!? mi sembra sia stato 10 giorni fa.

Un giorno di questi (della categoria giorni da ricordare) è quando sono stata a giro con altre ragazze blog-dotate per le botteghe dell’oltrarno di Firenze. Ve ne avevo parlato tempo fa qui. Vi avevo promesso di continuare la storia. Poi c’è stato marzo di mezzo.
Ma adesso è arrivato il momento.
Quindi, arreggetevi bene e seguitemi:

Il nostro giro è proseguito in via Romana, dove abbiamo scoperto un negozietto di ceramiche artistiche fatte a mano.
Da lei, Anita Russo. Appena entrate, si rimane incantate dai colori e dalle forme delle sue creazioni, ma niente a confronto a cil’ che si cela nel retrobottega!
Qui, lo spazio è occupato da un bel forno (elettrodomestico che adoro, anche se forse non adatto per i miei lievitati!!) e da scaffali colmi di vasi, bicchieri e oggetti vari nei diversi stadi di lavorazione. Sotto i nostri occhi incuriositi, affascinati e sorpresi da un panetto di argilla, appoggiato sul tornio in movimento, ha fatto nascere (con una naturalezza che ti fa credere di poterlo fare pure te) un vaso, che cresceva e prendeva forma sotto le sue mani..
Il tempo trascorso nel laboratorio è stato poco, ma sufficiente per respirare l’aria di chi ama quello che fa, che sperimenta e non si accontenta mai.
Sarei venuta via con un sacco di oggettini, ma siamo dovute scappare e il mio shopping è stato solo rimandato!

PuzzleCeramiche

 Anita Russo e le sue ceramiche

Siamo scappate perché Marcela ci aspettava.
Nel suo minuscolo Tealicious, attraversata la strada, pochi metri più avanti, ci ha accolte con un profumo di te, fiori e spezie.
Lei, che viene dall’Argentina, ci aspettava per raccontarci con passione e allegria delle miscele che prepara, ispirata dai profumi e dalla conoscenza delle diverse qualità delle materie prime, spiegandoci i motivi per cui il te per essere apprezzato deve essere servito in acqua a determinate temperature (e così ho scoperto che ogni colore di te – bianco, nero, verde – ha la sua giusta temperatura).
Abbiamo assaggiato te di tanti tipi e biscotti, e anche se non erano le 5, è stato piacevolissimo lo stesso!

PuzzleTe

Tealicius
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