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La mela di Biancaneve

Chi si ricorda la favola di Biancaneve?
Indipendentemente dall’avere prole o meno, che ti costringe a rispolverarle, è difficile scordare le favole, nonostante non si abbia più l’età.
Vi ricordate come era la mela avvelenata che la matrigna strega offre alla povera Biancaneve?
Tutti ci hanno fatto sempre credere che fosse una bella e lucida mela rossa.
Non è così.
Siete pronti per una notizia sconvolgente?
Recenti scoperte mi hanno svelato che la mela velenosa era gialla.
Pure un po’ bruttina e dotata di un numero di semi inimmaginabile.
Di sicuro chicchiolata e immangiabile. E infatti Biancaneve, al primo morso, cadde in terra svenuta.

Le mele di Biancaneve

Me ne hanno portate non un solo esemplare, ma una cassetta, addirittura.
L’aspetto bruttino, non deve trarrre in inganno. Hanno il dono di un profumo floreale, che sprigionano senza tregua.
Un esemplare continua a farmi compagnia sulla scrivania, e non riesco a perdere il vizio di una sniffatina ogni tanto.
Essendo immangiabili così come sono, le mele velenose devono essere cotte.
E cuocendole, ne viene fuori una marmellata velenosa ed incredibilmente profumata.
Ricca di vitamina C (ho appena scoperto) e asprina, pur senza l’aggiunta di una sola goccia di limone!
E la morte sua è su un frollino, la cui dolcezza e burrosità contrastano con il sapore deciso della marmellata.
Sono sicura, che se alla povera Biancaneve avessero offerto un biscottino come questi, invece della mela avvelenata, lo svenimento sarebbe stato di tutt’altro tipo!
Mele velenose :-D
Per la marmellata velenosa (ricetta gentilmente passata dallo spacciatore di mele velenose, Gabriele):
1 kg di mele velenose al netto degli scarti (trattasi di mele cotogne giapponesi – chaenomeles japonica)
500 gr di zucchero
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di acqua
una stecca di vaniglia aperta (mio personale contributo)
Pulire le mele togliendogli il torsolo. Tagliare la polpa a pezzi e togliere la buccia dove si presenta sciupata.
Tagliare le mele a pezzetti.
Mettere i pezzi di mela sul fuoco in un tegame largo dal fondo spesso, con il vino bianco, l’acqua e la bacca di vaniglia, tagliata a metà nel senso della lunghezza.
Quando l’acqua bolle, abbassare il fuoco e mettere il coperchio al tegame.
Girare spesso con un mestolo di legno per evitare che si attacchi.
Dopo circa un’ora, o un’ora e mezzo (o comunque quando tutti i pezzetti di mela sono ben cotti) si frulla tutto con un frullatore ad immersione,si aggiunge lo zucchero e si mescola bene facendo bollire ancora qualche minuto, poi può essere messa nei vasetti sterilizzati.
Riempire i vasetti mentre la marmellata continua a bollire, quindi tappare subito (pulendo prima il bordo con un panno pulito, se la marmellata è colata di fuori) e rovesciare il vasetto per sterilizzare il tappo.
Dopo 5/10 minuti rimettere il vasetto dritto e lasciarlo raffreddare.

Biscotti velenosi

Per i biscotti di pasta frolla (ricetta di Montersino)

250 gr di farina
150 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
2 tuorli
la buccia grattugiata di metà limone
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Preparare la frolla mescolando la farina con il burro freddo tagliato a pezzettini, fintanto che il tutto non ha la consistenza delle briciole, stando attenti a non riscaldare il burro.
Aggiungere lo zucchero a velo e la buccia del limone e continuare a lavorare.
Per ultimo, versare i tuorli mescolati con l’estratto di vaniglia ed amalgamare velocemente fino a che si ottiene un panetto (io uso la planetaria con il gancio a foglia per tutto il procedimento).
Rivestire di pellicola senza PVC e far riposare la frolla un’oretta in frigo (meglio ancora tutta la notte).

Stendere l’impasto ad uno spessore di 3 o 4 mm e ricavare i biscotti con le formine.
Con l’aiuto di due cucchiaini versare un po’ di marmellata al centro di ogni biscotto. Appoggiare i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e rimettere in frigo a riposare 15 minuti.
Cuocere i biscotti per circa 10 minuti in forno a 180° (non devono scurirsi, sennò raffreddandosi tendono a diventare troppo secchi).

Con questa ricetta velenosa partecipo al contest dell’Araba più Felice di tutte (per la sezione biscotti):

Il nuovo giveaway di arabafelice
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13 Comments

  • Reply Valentina

    non avevo mai visto queste mele…mi ha fatto troppo divertire!!

    25 Novembre 2011 at 7:41
  • Reply arabafelice

    Le mele cotogne giapponesi, guarda che ti vai ad inventare!!!!

    In bocca al lupo e grazie 🙂

    25 Novembre 2011 at 8:28
  • Reply Letiziando

    Mai incrociate sul mio cammino…almeno fino ad oggi. Ricetta e foto da svenimento "velenoso" 😉

    Bacio

    25 Novembre 2011 at 8:35
  • Reply Laura

    Bellissime foto!

    Le mele cotogne cambiano colore quando cotte, un altro segno che hanno una magia ;o)

    Qui non si trovano facilmente perche' nessuno sa cosa farne e quindi non le compra.

    Bellissimi i frollini.

    25 Novembre 2011 at 14:32
  • Reply L'angolo cottura di Babi

    Da qualche anno riesco a trovare anche qui le cotogne per fare la marmellata. Bellissimi i biscotti e spettacolare la prima foto. Complimenti, Babi

    25 Novembre 2011 at 20:26
  • Reply Franceschina

    Le mele cotogne giapponesi sono fantastiche ti prego! sono proprio un'ignorantona! menomale che colmate le mie lacune gastronomiche.

    25 Novembre 2011 at 20:47
  • Reply Glu.fri cosas varias sin gluten

    Avveleniamoci!!

    25 Novembre 2011 at 20:49
  • Reply gaia

    @Vale
    Eh.. mi sono divertita pure io a rileggere la storia!!
    🙂
    Grazie e buona domenica!

    @araba
    Visto? La più grande soddisfazione è vedere che questa volta, per la prima volta, sono nella lista dei partecipanti senza aver commentato il post dei MArthellati.
    Ciò mi gratifica molto, già di per se.

    @Letiziando
    A me le ha fatte incrociare lo spacciatore in persona.. e mai l'avrei immaginato! Chissà..

    @Laura
    Grazie, le foto piacciono anche a me, stavolta. Peccato che tu sia così lontana.. ma la prossima volta che capiti di qua, bisogna che te la faccia assaggiare, questa marmellata.. se non mi avveleno troppo prima!

    @Babi
    Grazie davvero. Le cotogne giapponesi, cmq, sono davvero asprine, a differenza delle altre loro cugine! buon fine settimana

    @Franceschina
    a dir la verità, a parte le cotogne, che ciìonoscevo già, la variante giapponese mi è rimasta sconosciuta fino all'anno scorso, quando lo spacciatore ci avvelenò con questi biscottini!!
    Non si infinisce mai di imparare e scoprire cose nuove. E per fortuna!!

    @simonetta
    Si, e senza moderazione!

    25 Novembre 2011 at 21:36
  • Reply Shade

    anche io voglio uno spacciatore che mi trova certe delizie!!!
    dev'essere meravigliosa questa marmellata!

    27 Novembre 2011 at 10:34
  • Reply la 'povna

    buoni! e che buone le cotogne! mi ci vorrebbero proprio mentre son qui che correggo fiabe!

    27 Novembre 2011 at 14:13
  • Reply Commis

    Che aspetto strano queste mele! 🙂 Sapevo che ci sono cibi che non si possono mangiare da crudi perchè contengono sostanze antrinutrizinali che poi con la cottura vengono inibite (per esempio le patate) ma non sapevo dell'esistenza di queste mele.. davvero fantasiosa poi la rilettura della favola di Biancaneve 🙂

    PS vedo che sei una "drogata" di Montersino anche tu! Io lo adoro!.. tranne quando propone ingredienti introvabili.. altro che mele cotogne giapponesi velenose! 🙂 Quelle gli fanno un baffo!

    27 Novembre 2011 at 23:10
  • Reply gaia

    @shade
    il mio, se vuoi, te lo presto!!
    😉

    @povna
    chissò che fiabe che ti tocca leggere? Roba acquatica? 😉

    @commis
    Montersino lo conosco poco. Piu' di fama che di 'persona personalmente'. Ma ho un suo libro di pasticceria. moolto interessante!
    grazie per il resto!

    28 Novembre 2011 at 20:39
  • Reply Valentina

    Ciao, volevo avvisarti che ti ho inserita nella lista dei blog suggeriti nel mio blog ;o)

    29 Novembre 2011 at 12:30
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