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Schiacciata rustica con l’uva

Il periodo è quello giusto.
L’uva è in fase di vendemmia, condizioni meteo permettendo.
In campagna, la vendemmia non c’è, per il semplice fatto che l’uva è solo quella del pergolato sopra il tavolo a cui si pranza d’estate.
Tuttavia, la vite ci regala sempre tanti grappoli di uva fragola (se riescono a resistere alle pallonate dei legumini).
Per questo motivo, da sempre, la schiacciata di uva fatta dalla mamma è una schiacciata di uva fragola (anche se nei ricordi d’infanzia c’è anche la schiacciata della nonna, che invece usava l’uva bianca, proprio come avevo fatto anno scorso).

Quest’anno, complice il fatto di averla rivista in rete qui proprio quando l’uva giaceva in frigo da qualche giorno, ho sperimentato un’altra ricetta. Che regala una schiacciata più alta di quella di uva fragola a cui ero abituata, ma altrettanto buona.
Nella mia variante (perchè le cose non riesco quasi mai a riprodurle senza metterci lo zampino) ho ridotto un po’ le dosi, perchè non avevo abbastanza uva e ho reso la schiacciata un po’ più rustica, utilizzando una parte di farina di farro.
Non mi ero poi mai cimentata prima nello schiccamento dell’uva fragola, e ora posso capire perchè..
E’ un’operazione certosina, che richiede taaanta taaanta pazienza e del tempo.
Ma ha i suoi vantaggi: il morso senza paura (senza sgranocchii e soprattutto senza sputacchini…)
😉

Schiacciata rustica con uva

Per una teglia formato A4 (20 x 30 circa):

380 gr di uva fragola (al netto dei semini)
100 gr farina di farro
200 gr di farina manitoba
50 gr zucchero + un cucchiaio extra
½ cubetto di lievito di birra (scarso)
1 cucchiaino di malto
170 gr acqua tiepida
olio extravergine d’oliva
un pizzico di sale

Ho sciolto il lievito nell’acqua tiepida insieme al malto, poi l’ho versato in una ciotola in cui avevo messo la farina e il sale. Ho impastato bene e ho lasciato riposare nella ciotola, coperta da pellicola, fino al raddoppio (circa un’ora).
Ho foderato la teglia di carta forno e vi ho adagiato due terzi dell’impasto, steso con il matterello.
Ho coperto con due terzi dell’uva schiccata e snocciolata, con un cucchiaio ho distribuito sopra quasi tutto lo zucchero e un giro d’olio.
Poi ho coperto con l’altro impasto, steso anch’esso con il matterello, ho sigillato bene i bordi con l’impasto della base e ho cosparso la superficie con l’uva rimasta, lo zucchero e qualche altro giro di olio.
Ho lasciato lievitare per un’altra mezz’oretta, poi ho infornato (in forno già caldo) a 180° per una mezz’oretta abbondante (30-40 minuti).

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11 Comments

  • Reply Bruskamente Famiglia

    ah ah ah è proprio periodo dell’uva, anch’io ho postato una ricetta con l’uva. mmhhh buonissima l’uva in qualunque modo.

    21 Settembre 2011 at 19:51
  • Reply Laura

    Bentornata! Ho ricevuto un libro di ricette toscane da recensire e una e’ la schiacciata. Devo farla al piu’ presto!

    Peccato che io non posso mangiarla, dovrei provare con la farina senza glutine….

    CIAO!

    21 Settembre 2011 at 20:46
  • Reply merendasinoira

    qui mi han detto ceh tra le uve da vino ce n’è di quelle senza semi, mi sa che le cerco e la provo, alrimenti mi tocca togliermi la voglia ogni volta che vado a Firenze! (e ne mangio fino a star male! ç-ç

    21 Settembre 2011 at 21:19
  • Reply La Gaia Celiaca

    io l’anno scorso con l’uva fragola feci la marmellata, venne buonissima.
    devo provare la tua schiacciata, allora!

    tutto bene?

    21 Settembre 2011 at 22:32
  • Reply MimìMetallurgica

    A veder dalla foto mi sa che lo schiccamento dell’uva fragola fatto con un’operazione certosina, che richiede taaanta taaanta pazienza e del tempo HA DATO I SUOI FRUTTI 😀 😀 😀

    22 Settembre 2011 at 6:15
  • Reply Valentina

    Bellissima idea usare la farina di farro!!

    22 Settembre 2011 at 6:41
  • Reply La cucina di Esme

    Ottima … prima o poi provo a farla anch’io!
    Ciao e buona giornata

    22 Settembre 2011 at 13:33
  • Reply 'povna

    una specie di schiaccia ripiena, dunque! anche per me è ricordo infantile, ma nel paese-che-casa marcatamente dolce-salata (schiaccia con sale, uva zuccherina) e forse in una versione più simile a quella tua con l’uva bianca.
    in ogni caso, buona!

    23 Settembre 2011 at 7:53
  • Reply Gaia

    @bruskamente
    sono venuta a vedere la tua marmellata!!

    @Laura
    grazie, sono rientrata un po’ a scoppio ritardato e lento, ma per ora procedo così!
    Accidenti… sei un critico di ricette, anche?

    @Norma
    SI, anche qui ce n’è un tipo (bianco mi pare di ricordare) senza semi. MA il sapore dell’uva fragola è incomparabile!
    Quando vieni a Fi, ci avverti me e l’omonima?

    @LaGaia
    VEngo a vedere, allora!
    Si’! Tutto bene.
    Sto rientrando nei ritmi, ma mi sono ripromessa di farlo con più relax (se ce la faccio)!

    @Mimì
    Sì! 🙂 la prossima volta te ne faccio avere un pezzetto!
    😉

    @Valentina
    Grazie! Dà un tocco rustico ( e poi… la dovevo finire…!!)

    @LacucinaDiEsme
    Facci sapere! Buona giornata anche a te!

    @povna
    dolce e salata?
    Un po’ come la nutella sulla schiacciata salata… 😉
    un abbraccio!

    23 Settembre 2011 at 12:38
  • Reply Claudette

    In questo momento ho tanta uva fragola (che qui da noi si chiama “uva americana”), ma poca pazienza e poco tempo:mi butto lo stesso, tenendo i semini?
    Claudette

    23 Settembre 2011 at 13:17
  • Reply Gaia

    @Claudette
    la schiacciata con l’uva fragola a me piace molto..
    Mia mamma i semini li lascia. Ma è un continuo scansarli o schiacciarli…Io preferisco il morso senza paura 🙂

    23 Settembre 2011 at 18:39
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